La sera del 24 marzo 1987, Damiano stava tornando a casa, al termine di una comune giornata di lavoro. Aveva appena varcato la porta del palazzo dove viveva con la famiglia. Nascosti nell’androne c’erano due uomini che, sbucati di fronte al dottor Damiano, aprirono il fuoco. Quella che doveva chiaramente essere una sorta di avvertimento, una “gambizzazione”, finì però in tragedia. I colpi di pistola, oltre a fratturargli il femore, lesionarono anche il midollo spinale, paralizzandolo.
Il monologo, scritto, diretto e interpretato dal premio Ubu Christian La Rosa, è tratto dal libro “Omicidio in danno del dottor A.” di Sergio Anelli e nasce dalla passione per la cronaca e le storie dimenticate.
Storie. Più o meno conosciute. Più o meno ricordate. Alcune di più, altre di meno. Storie di vittime. E le vittime sono tutte uguali, o forse no? Le vittime sono senza orientamento politico, o forse no? Le vittime hanno tutte la stessa importanza. E allora perché? Perché tanto silenzio?
Saluzzo è piccola e pacifica.
Qui non siamo a Palermo o a Catania. Siamo lontani dal Vesuvio. Qui ci sono i portici, le geometrie e il cioccolato quello buono. Qui non succedono mai incidenti…però è vero. E’ tutto vero.
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