contributo all’ingresso per lo spettacolo: 5 € + tessera Arci
via Murazzi del Po Ferdinando Buscaglione 18/20, Murazzi lato sx

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Nonostante l’Italia sia di fatto un Paese composito, nel quale si esprimono sguardi plurali e identità complesse, le istituzioni politiche e culturali tendono a portare avanti una retorica nazionale che vede la cittadinanza come piatta e uniforme, perpetrando immaginari stereotipati e discriminanti che riguardano lɜ cittadinɜ che hanno origini migratorie.
L’esistenza della persona migrante rientra, per il sociologo e filosofo di origini algerine Abdelmalek Sayad in una “doppia assenza”: lǝ migrante è sempre consideratǝ “fuori luogo”, e cioè privǝ di uno spazio nella sfera socio-culturale in quanto cittadinǝ.
L’arte è una delle forme di espressione dell’individuo e della sua presenza nel mondo e nella comunità.
Ed è per questo che Magazzino sul Po, in collaborazione con un gruppo informale di giovani artistɜ, vuole essere uno spazio di riappropriazione ospitando “Mettiti in MOSTRA!”: un’esposizione artistica che dà la possibilità a persone con un background migratorio di portare la propria presenza attraverso qualsiasi forma d’arte.

Crediamo nel potenziale e nell’autodeterminazione di ogni individuo e artista. Per questa ragione, le opere esposte saranno messe in vendita a prezzi accessibili e il ricavato andrà interamente all’artista.
L’obiettivo è richiamare l’attenzione di tutta la comunità di Torino che, attraverso il gesto artistico e lo scambio, si propone di riscoprire quel sentimento di vicinanza tra individui raggiungibile solo grazie alla condivisione di esperienze e vissuti, nonché al continuo supporto reciproco.

La Scuola di italiano di Magazzino sul Po e l’associazione ASAI, realizzeranno con lɜ studentɜ dei laboratori artistici e ne esporranno il giorno della mostra i risultati.

A seguire, andrà in scena “Il Cugino di Carlo Magno” la nuova stand up comedy di John Olaoluwa Modupe, comedian, podcaster e attore italo-nigeriano che affronta, con una critica-ironica e spesso provocatoria, tematiche legate all’attualità e alla Blackness, nel tentativo di spezzare la narrazione culturale ultra-semplificata alla quale viene spesso accompagnata. Questo spettacolo è un rovesciamento esistenziale delle nostre aspettative, del vissuto dell’artista e della nostra prospettiva. Ma se vi aspettavate una sinossi di questo spettacolo…continuate ad aspettare, perché tutto torna, pure le nostre aspettative arrivano, e spesso da dietro, ci capovolgono. Il monologo parla di politica, di classi sociali, delle paure di John e della visione più intima dei suoi “amici bianchi”, ma non solo.
Il titolo “Il Cugino di Carlo Magno” lo capiremo strada facendo. Forse.