“Il re delle lepri” è il nuovo disco del Circolo Lehmann pubblicato nell’autunno 2021 per Libellula. Un concept album di 13 tracce, perennemente sospese tra elettronica, richiami new wave e atmosfere bucoliche, nel quale la formazione piemontese affronta il tema della decrescita da un punto di vista esistenziale. Al centro della narrazione si pongono le delusioni e le frustrazioni di un professionista quarantenne che fa i conti con i suoi fallimenti, i sogni mancati e la perenne non-soddisfazione dei desideri; ansioso di disintossicarsi da uno stile di vita consumistico, reso ancora più meccanico e asfissiante dalla dimensione digitale, è al contempo frenato dall’incapacità di abbandonare del tutto le ambizioni, i desideri e i bisogni materialistici che popolano da sempre il suo immaginario. Non trovando una via di fuga dalla dimensione sociale in cui è abituato a vivere, medita infine di intraprendere una vita eremita diventando il ‘re delle Lepri’.
Prodotto da Andrea Bergesio (già al lavoro con Ezio Bosso, Mambassa, 1993 La serie, Cousteau, Bocelli) il disco fonde la narrazione di matrice cantautorale con un linguaggio folk post-moderno fatto di continue contaminazioni: di genere, armoniche ed effettistiche e mette in musica la crisi dell’uomo digitale nell’era post covid tracciando la via della decrescita anche se non senza un’ombra di dubbio che lascia l’ascoltatore nell’incertezza. Il titolo del disco rende omaggio all’omonimo racconto dello scrittore argentino Federico Falco che narra le disavventure di un uomo in cerca della propria identità, un eremita improvvisato e pasticcione. La monografia dei Lehman ambienta nel un contesto occidentale digitalizzato i dubbi esistenziali di un uomo perennemente insoddisfatto che vuole sempre di più ma allo stesso tempo è chiamato a riflettere sul valore della propria esistenza e sulle conseguenze delle proprie azioni rispetto a se stesso e alla sopravvivenza delle generazioni future. Il re delle lepri è un po’ ognuno di noi. È colui che non sa scegliere (“Quello che avrei voluto fare”), che vivacchia in una relazione apatica (“Sempre più grande”), che si sente diverso senza sapere chi è (“Uno di noi deve essere sbagliato”), è quello messo in crisi dalla modernità (“Mangia tutto”, “Le identità degli altri”), quello che guarda con amarezza il confine dei sogni (“Venezia non è”) e infine è quello che trova il coraggio di cambiare. O almeno ci prova.
BIO: Il progetto Lehmann nasce nell’estate del 2011 a Berlino da un’idea del musicista Ghego Zola (voce, chitarre, tastiere e programmazioni) e lo scrittore Marco Magnone (“Berlin”, “La mia estate indaco”, “Il lato oscuro della Luna”) come forma di interazione tra poesia, scrittura e musica. Il nome rende omaggio a “Il signor Lehmann”, libro cult 2001 del tedesco Sven Regener, già leader della band Element of Crime.
21 people are attending Circolo Lehmann – Open Act: itrenitrenitreni